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LUNA E SOLE
Il sole è sceso dietro i monti,
che favola vuoi che ti racconti?
Ti racconto la favola della luna e del sole
che si spiega con poche parole.
Quando è sera il sole scende giù piano piano
e aspetta d'incontrare la luna, per darle la mano.
Quando s’incontran son tutti contenti
E si fan sorrisi a trentadue denti.

"Ciao!"  dice il sole, "ben arrivata, oh Luna!
Adesso tocca a te regalar luce e fortuna”
La luna lo ringrazia col sorriso sulla bocca 
e con una mano sulla testa lo tocca.
"Vai a nanna oh sole,  
che domani la gente ti vuole!"
Il sole risponde, assonnato e stanco:
"Grazie luna, illumina tutto di bianco!"
La luna entusiasta,
fa un bel salto con l'asta,
sale alta nel cielo
e c'illumina con zelo!

di Stefano Rossi






Era la notte del 31 dicembre...
A Cascina, come dappertutto, si festeggiava il Capodanno.
Poco prima della mezzanotte, l’addetto ai giochi pirotecnici, Umberto Rossi, si apprestava ad accendere la prima miccia quando la scintilla del suo accendino, con un gran boato, fece esplodere di colpo lo scatolone dei fuochi e morì.
I partecipanti alla festa, passata la paura, chiamarono la Polizia e nel giro di pochi minuti arrivò sul posto il detective Giorgio Lucenti, il coraggioso e astuto capo della squadra mobile di Pisa.
Aveva quarantatre anni, portava i capelli neri a spazzola, un paio di baffi molto lunghi e indossava un paio di blu jeans con una camicia bianca sulla quale spiccava il cuoio beige della fondina della sua fedele calibro 9, che gonfiava il giubbotto da motociclista.
I presenti furono tutti fermati e ad uno ad uno interrogati dalla squadra di investigatori, a nessuno di esso seppe indicare nulla di utile alle indagini, escluso un ragazzo che dichiarò di aver notato un uomo con una borsa avvicinarsi alla postazione dei fuochi poco prima dell’esplosione e una forte puzza di benzina dopo.
La mattina dopo, Lucenti convocò in centrale la moglie della vittima, Simona Merlotti, che raccontò che il marito si faceva facilmente dei nemici per il suo brutto carattere e che aveva molti debiti con persone che, però, lei non conosceva.
L’investigatore formulò due ipotesi: l’omicidio poteva essere motivato dalla vendetta di un nemico dopo un litigio o per un  pagamento non effettuato.
L’indagine si concentrò nel mondo del gioco d’azzardo e nella ultima delle sale da gioco della zona, il mazziere riconobbe la foto mostratagli dal poliziotto e raccontò che un certo Carlo Viviani, che in una sera aveva perduto al gioco duecentocinquantamila Euro vinti da Rossi.
Lucenti e il suo assistente si diressero immediatamente a casa di Viviani che però era vuota.
Dopo una breve perquisizione, gli agenti trovarono delle bottiglie di trielina che, dopo gli esami della Scientifica, rivelarono le impronte di Viviani.
Il colpevole era stato individuato.
Ora si trattava di trovarlo.
Dalla scansione della memoria del computer trovarono gli ultimi siti visitati, tra i quali il sito di Trenitalia con l’orario di partenza da Pisa a Bologna.
Lucenti inforcò la sua Ducati ma arrivato alla stazione di Pisa, scoprì che il treno per Bologna era appena partito; decise quindi di gettarsi al suo inseguimento lungo la strada parallela alla linea ferroviaria.
Dopo una lunga corsa il treno si fermò alla stazione di Pistoia.
Il poliziotto salì sul treno e dopo aver aperto e chiuso le porte di diversi scompartimenti, trovò finalmente Viviani e dopo una breve lotta, lo arrestò con l’accusa di omicidio volontario.
di Oliviero Grillo

L’INVESTIGATORE  SEACH
Il protagonista del racconto è Seach un investigatore che si diverte a fare indagini fin da bambino. Al suo secondo Natale, è riuscito a convincere i genitori a farsi regalare una lente di ingrandimento e il vestito di Sherlock Holmes e a sette anni, a scuola, ha creato un club di detective. È un ragazzo molto alto, simpatico e atletico. È un coccolone nei confronti dei suoi genitori e indossa sempre il cappello da investigatore. A trent’anni è riuscito ad entrare come primo aiutante in Polizia. Indossa sempre delle scarpe “alla Pippo” e un vestito sporco con tanti strappi. Il suo cartone preferito è Superman perché risolve sempre i casi e acchiappa sempre i nemici con i suoi super poteri. Di solito indossa un paio di calze lunghe fino alle ginocchia come quelle dei calciatori. A causa del cappello ha perso tutti i capelli ma non se ne preoccupa anche perché non deve pagare il parrucchiere. Quando arriva a casa si toglie le scarpe e ci infila i lacci dentro per evitare che qualcuno si inciampi. Fa un lavoro “TOSTO” e torna a casa sempre a casa tardi per colpa delle riunioni. Quando arriva a casa è sempre arrabbiato perché non è mai pronto da mangiare. Adora il cibo ma soprattutto i dolci alla panna. Il 17 marzo successe un omicidio quasi impossibile da risolvere e lui ha pensato tra sé e sé :” posso riuscire a risolverlo”. Ha iniziato a ragionare e con il suo fiuto imbattibile ha individuato subito il colpevole. È diventato famoso in tutto il mondo come Sherlock Holmes. Con la soluzione dell’enigma ha inaugurato i 150 anni dell’Unità di Italia.
di Matteo Macciò

 CIO' CHE VEDO DALLA MIA FINESTRA

Dalla finestra della mia classe si possono osservare molti alberi, la maggior parte magnolie. Esse con i loro rami marroni e rigidi sostengono le foglie intensamente verdi e arancioni bagnate dalla pioggia leggera che oggi cade su di loro . Si nota anche un salice con le sue fronde pendenti che sembrano cadere da un momento all'altro. Il cielo è cupo e grigio con delle nuvole dense che lasciano cadere una lieve pioggerella. Il pezzo rimanente della nostra scuola è occupato dai ragazzi del liceo ,i muri sono beige e tutti disegnati con graffiti colorati .Si ammira anche la scuola elementare di un colore verde acqua che rende più luminosa questa brutta giornata . A sinistra una stradina in discesa ricoperta di asfalto affiancata da un muretto che stacca il cortile dalla strada . Questi particolari descritti, suscitano in me sensazioni piacevoli , tanto da non farmi intristire dalla pioggia.
di Luca Lumicisi

IL MIO PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Quante volte ho pensato al primo giorno di scuola di questo nuovo anno , e finalmente era arrivato. La sera prima , ho ripensato ai miei compagni di scuola delle elementari con i quali ho passato cinque bellissimi anni .
Ho pensato anche che in questa nuova scuola tutto sarebbe stato nuovo :i miei compagni , la classe, i professori ….poi  mi sono addormentato sereno e tranquillo con la mia gatta Naffi .Alla mattina , quando mi sono svegliato ,mi sono sentito molto curioso per le novità che avrei trovato e ho capito di essere diventato grande perché secondo me ,andare alla scuola media ,mi ha fatto capire che non ero più un bambino piccolo e quindi molte cose sarebbero cambiate .E via , con lo zaino  in spalle e con gli amici si va incontro a questa nuova avventura .Quando sono arrivato davanti alla scuola ho trovato una folla di bambini (o ragazzi ? ) allegri e chiacchieroni  siamo finalmente entrati in classe ! Ho conosciuto la prof di arte e matematica che mi hanno dato una buona impressione della scuola. Le ore seguenti sono passate velocemente , all’uscita c’era il nonno che mi è venuto a prendere di sorpresa .
Sono arrivato a casa , ho fatto i compiti , sono andato a comprare i quaderni che mi mancavano e il giorno seguente , entrando in classe , era come se ci fossi già da un anno !!!!!!  
di Filippo Tassara

L'INGANNO
C'era una volta un re che aveva due figli: principe Paolo, arrogante e rissoso e principe Giorgio, gentile e servizievole. Essi erano gemelli.
Un giorno il re decise di sottoporli a una prova per vedere chi si sarebbe meritato di più la corona. La prova consisteva nel dimostrare attenzione e bontà verso gli altri: ciascun figlio avrebbe dovuto accudire per una settimana i poveri bambini orfani di due orfanotrofi del regno.
Paolo, appena seppe cosa doveva fare, fece una smorfia: non sarebbe mai riuscito ad andare d'accordo con dei mocciosi! Chiese così aiuto ad un suo vecchio amico, maestro dell'inganno, che in cambio di denaro l'avrebbe sostituito. Il suo nome era Piero.
Mentre  Paolo escogitava il piano, Giorgio aveva già iniziato il suo compito e, armato di cartoncini colorati, colla, colori, rimasugli di stoffe, cioè tutto l'occorrente per fare un bel collage, bussò alla porta dell'orfanotrofio.
Piero, a sua volta, il mattino seguente iniziò il suo lavoro nell'altro istituto mentre Paolo vagava per il regno in cerca di divertimenti.
Destino volle che il terzo giorno giunse all'orecchio del re la verità, ma decise lo stesso di fare terminare la settimana senza dire nulla.
Il settimo giorno il re chiamò al proprio cospetto i figli e disse:” Ho preso la mia decisione, Giorgio sarà il mio successore in quanto ha amato come suoi fratelli i poveri orfanelli dimostrando immensa bontà; Piero; l'impostore, sarà arrestato mentre tu, Paolo; sarai accompagnato dalle guardie in giro per il regno a fare i lavori più umili. Che questo ti serva da lezione!
E fu così che alla morte del re Giorgio dimostrò di essere un grande sovrano.
di Gaia Burlando

SUPERMAMMA
La persona che desidero descrivere è  "Supermamma", un’eroina che adora passare il tempo con i suoi figli. Di giorno lavora come una pazza: stira pile di roba, pulisce e lava il pavimento e il bello è che non si stanca e non smette mai. Supermamma è molto bella e attraente, infatti ogni ragazzo la vorrebbe sposare, ma lei non si concede. Inoltre è molto dolce perché quando vede suo figlio in difficoltà a fare i compiti lo aiuta. Oppure, se trova suo figlio sveglio nel letto,gli si mette vicino fino a quando non si addormenta,invece se lo trova addormentato gli d‡ un bacio sulla fronte. 
Che amore! Supermamma non È tanto giovane, ma sembra una ragazzina. Il suo nome "umano" È Alessandra. Ha i capelli neri con qualche riflesso ramato e degli occhi azzurri che brillano alla luce del sole. Le piace molto fare giardinaggio e shopping.
Il suo giardino È incantevole. Ogni giorno pianta dei fiori, ma i suoi figli birbanti glieli distruggono con il pallone.Che perfidi! Allora lei con molta pazienza li rimette a posto. Le piace cucinare, infatti fa delle lasagne buonissime e gustose.
Supermammma, visto che ha la passione per la cucina, vola in tutto il mondo per imparare nuove ricette.Supermammma è sempre impegnata ed è molto pignola. Infatti, se si dimentica qualcosa da pulire, smette quello che deve fare ecorre a finire. Lei adora andare al cinema con le amiche. di sera si rilassa guardando un film alla t, allora si sdraia sul divano, accende la tv e crolla dal sonno. poi si sveglia e va a letto. Non capisco perchÈ Supermamma quando è sul divano crolla dal sonno, invece quando va a letto legge tanto. Supermamma È la mamma che tutti i bambini desiderano, in poche parole è perfetta!     
di Matteo Rossi

Eccomi di nuovo seduto sulla mia sedia...
Eccomi di nuovo seduto sulla mia sedia non molto confortevole, a guardare fuori dalla finestra, sconfortato da una luce cupa e fioca; l'unica cosa che mi può consolare sono quelle magnifiche tonalità di verde diverse per ogni foglia, peccato che i fiori non siano ancora sbocciati con i loro meravigliosi, candidi petali bianchi come la neve. Sullo sfondo si intravedono alcuni edifici: uno color gelato all'anice, e un altro grigiastro e sporco con sotto un cortile ampio che conosco quasi a memoria, da dove spuntano degli altri alberi, tra cui un salice dall'aspetto triste. Dal bordo della vetrata scorgo varie luci dentro un edificio. Nel cielo illuminato dalla luce pallida e incerta si estendono nuvole di forme varie e bizzarre.
di Tommaso Cappato

IL MIO PRIMO GIORNO DI SCUOLA
La sera prima del mio primo giorno di scuola ero molto nervoso ed eccitato, così ho chiesto a mio fratello come fosse la scuola media.
Mio fratello Gianluca mi tranquillizzò dicendomi che le insegnanti erano gentili e disponibili come quelle delle elementari.
Sempre un po’ agitato chiesi a Gianluca se fosse pericoloso andare in bagno perché avevo paura dei ragazzi di terza media, così egli mi rassicurò spiegandomi che se fossi andato con un mio compagno non mi sarebbe successo niente. Malgrado le parole confortanti di mio fratello maggiore continuavo ad aver paura.
Andai a letto alle 21 e non riuscii ad addormentarmi ma dopo poco sono crollato come sempre.
La mattina del mio primo giorno di scuola ero eccitatissimo, avevo messo nello zaino tutto l’occorrente anche se sapevo che non avrei fatto nulla di importante.
Dopo essermi vestito mio papà mi fermò e mi tenne mezz’ora in bagno a pettinarmi continuando a ripetermi che il primo giorno di scuola dovevo fare una buona impressione ed essere perfetto.
Gianluca che frequenta la terza entrò alle 8 e 56 mentre io aspettai fino alle 9 e 56 e perciò approfittai per sistemarmi le cinghie dello zaino, poi decisi di tenerlo a metà schiena come i ragazzi più grandi.
Quella mattina nel cortile della scuola ero molto imbarazzato perché mia mamma continuava a farmi un mucchio di foto.
Aspettai il mio turno con molta attenzione e quanto la professoressa Costa chiamò il mio nome mi presentai di corsa per paura di fare una brutta figura.
Ero molto curioso di conoscere i miei nuovi compagni di classe e, a prima vista, mi sembrarono tutti molto simpatici.
Due di loro erano con me alle elementari e altri tre ragazzini li avevo già frequentati a catechismo.
Arrivati in classe la professoressa Costa si è presentata e così fece ognuno di noi.
Quando tornai a casa raccontai a mia mamma tutto quello che era successo attimo per attimo, fui molto sollevato perché i professori non mi sembravano così severi come temevo.
I giorni successivi fui molto più tranquillo e spero sarà così fino alla fine dell’anno.
di Davide Ferraro


PROVIAMO A RIASSUMERE UN ARTICOLO DI GIORNALE
Leggendo il giornale di Domenica 1° Maggio mi ha colpito l’articolo che si riferiva al riconoscimento, per la prima volta, di un risarcimento economico per aver subito un trauma psicologico.
Roberto Antonucci Prina è oggi un signore di 71 anni che 42 anni fa, nel 1969, quando aveva ventinove anni, lavorava alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Brescia, e che miracolosamente si salvò da un terribile attentato; da allora, dopo aver vissuto in prima persona l’attentato e aver visto 17 morti e 88 feriti, tra cui lui stesso, soffre di un post-trauma da stress cronico.
Dopo aver assistito a questa tragedia si trasferì a Budapest, dove rimase sino al 1998, quando, purtroppo, gli capitò di assistere ad un altro attentato, in un supermercato.
Allora decise di ritornare in Italia (in Liguria, dove era nata sua moglie) e vivere a Diano San Pietro, in provincia d’Imperia.
Per tutto questo tempo ha provato a chiedere un risarcimento economico per il danno psicologico subito, ma solo di recente la giudice Enrica Drago ha accolto per la prima volta la richiesta di Roberto Prina, stabilendo un risarcimento di più di 500.000 €, per pagare le visite psicologiche e, soprattutto, per risarcire il danno psicologico subito a seguito del primo attentato. Intervistato dopo la sentenza, il sig. Prina ha dichiarato che ancora adesso gli capita di sentire l’odore di polvere da sparo misto all’odore del sangue.
di Stefano Rossi


Una notizia importante Ë stata riportata sul secolo XIX di domenica 1 Maggio:"le giornate Garibaldine".
Dedicate all'anniversario della partenza dei Mille, sono state organizzate dal Comune,dai Musei e dal Palazzo Ducale, inizieranno domani 3 Maggio al museo del Risorgimento.
Al museo sarà presentato il volume "Giuseppe Garibaldi".
GiovedÏ anniversario della partenza dallo scoglio di Quarto alle ore dieci dal Monumento ci saranno inni e i saluti del presidente della Associazione combattenti e reduci.
Al palazzo Reale nel pomeriggio sarà inagurata la mostra: "1859 Napoelone III a Genova".
Sarà una manifestazione molto sentita dai genovesi. 
di Ferdinando Fusco


LA PRINCIPESSA RAPITA
Quando nacque la principessa Serena, una vecchia strega che non era stata invitata al battesimo, le lancio' una maledizione: al compimento del diciottesimo anno sarebbe stata rapita da un drago. E così fu. Il Re disperato chiese aiuto a tutti i suoi sudditi ed il figlio di un povero contadino decise di partire alla ricerca della principessa. Egli si mise in cammino e per la strada incontro' una vecchina dall'aspetto trasandato che gli chiese di tenere a bada i suoi cavalli. Il ragazzo accettò. La vecchina per ringraziarlo, gli regalò un cavallo e gli disse che se si fosse trovato in difficoltà avrebbe potuto chiedere aiuto al cavallo. Quando il ragazzo arrivò in riva al mare, non sapendo come raggiungere l'isola provò a dire: “Cavallo vola!” e il cavallo volò davvero e lo portò sull'isola dove affrontò il pericoloso drago e lo sconfisse uccidendolo. La principessa Serena fu liberata e potè così tornare a casa da suo padre che come aveva promesso, la diede in sposa al coraggioso ragazzo e vissero felici e contenti.
di Marco Campanile

MIO FRATELLO
Mio fratello si chiama Matteo ha dodici anni e mezzo e ne compirà tredici il 21 Marzo.
Non è molto alto, sfortunatamente per lui, perché gioca a calcio nel ruolo di portiere. E’ magro e ha un fisico sportivo, ed è per questo che l’ho soprannominato lottatore. Ha gli occhi marroni quando è al buoi e verdi quando sta all’aperto; a dei lineamenti aggraziati e minuti. E’ un ragazzo un po’ introverso, ma allo stesso tempo, è simpatico; se va a dormire tardi la sera, alla mattina presto lo vedi zombante e nervoso.
E’ molto bravo a scuola, infatti ha portato a casa un’ottima pagella. Come ho già detto è un portiere e si allena ben tre volte alla settimana. Ha cambiato pettinatura dall’anno scorso, facendosi una crestina che, devo dire, gli sta molto bene.
Matteo dai primi di Novembre svolge un corso di chitarra che gli piace molto, come a me piace suonare il violino. Insieme a casa proviamo a suonare coi nostri strumenti qualche melodia.
Matteo, da fratello maggiore, fa un po’ il capetto, e quando esagera e fa anche il presuntuoso, litighiamo tirandoci pugni e calci.
Per concludere io e mio fratello, avendo molte cose in comune, trascorriamo molto tempo insieme.
di Luca Moretti

MIA MADRE
Mia madre si chiama Anna ha trentotto anni ma ne dimostra molti di meno , ha i capelli rosso scuro e gli occhi metà verdi , come l'erba , e marroni , come la corteccia di un albero.
Ha il visino allungato e sottile , come le labbra. Non esce mai senza truccarsi , come mia sorella , cura molto i particolari dell'abbigliamento: le piace mettere sempre stivali che si abbinano con la borsa , mettere la sciarpa , sempre abbinati o con la borsa o con gli stivali e gli orecchini pendenti e brillanti.
É magra , io dico sempre che é fortunata perché le si vedono gli addominali pur non facendo sport , e io invece anche se faccio nuoto non ne vedo neanche l'ombra. Però in compenso sono dimagrita tre chili.
É bassa ma a me piace com'è. Ogni volta che mia madre esce di sera dal lavoro e torna a casa , non fa in tempo a entrare che il mio cane le salta addosso , e per poco non la stende , così mia madre ci si mette a giocare e diventa matta dicendo teneramente: “ Ma chi é l'amorino dolce della mamma? ” oppure “ Ciao amorino come stai? ” cose che vorrei sentirmi dire io , anche se me lo dice sempre.
Quando lei si mette a fare le faccende domestiche , non ci chiede mai di aiutarla ma , secondo me , le farebbe piacere , perciò a volte piego le cose che ci sono da piegare , apparecchio e sparecchio la tavola , tutto insieme a mia sorella. É proprio matta perché , oltre che parlare con il mio cane , parla con la macchina dicendo: “Sapevo che non mi avresti delusa ”. Ovviamente lo fa per scherzare.
E , come se non bastasse , mia sorella , mia madre e io abbiamo inventato una canzone che parla del ragazzo che piace a mia sorella e io e mia madre scherziamo dicendo a mia sorella che forse dovrebbe mettersi gli occhiali , per vedere meglio!
di Laura Fagni


IL SIGNOR SNOOPYS
Il signor Snoopys era un maggiordomo molto astuto che eseguiva le richieste alla lettera, ma era anche molto acido e scontroso e aveva un terribile difetto:
era CLEPTONAME.Era già entrato ed uscito molte volte dal carcere per aver rubato gioielli dalle case in qui lavorava. Grazie ai suoi mille travestimenti, riuscì comunque a continuare a rubare.
Aveva il passo furtivo di una pantera, le sue orecchie erano piccole ed il suo naso a patata. Indossava semprelo smoking e i suoi pochi capelli che aveva erano tutti bianchi. Quando venne imprigionato per la ventesima volta imparò la lezione e interruppe quasi completamente la sua cariera criminale.
di Vittoria Moretti

MIO ZIO CRISTIANO
Da parte della mamma e da parte del papà in tutto ho tre zii , due maschi e una femmina
Quello a cui sono più legato è il più piccolo ,il fratello di mia mamma , Cristiano .
é davvero un bell'uomo giovanile ,ha lineamenti delicati,denti bianchissimi e splendenti come il sole
quando è nel punto più alto del cielo .
Adora giocare a pallone e forse, anche per questo ,li sono molto affezionato .
HA occhi verdi immensi che ricordano un prato di montagna , ama molto gli animali e stravede
per la sua fidanzata ,una persona molto dolce che gli ha fatto scoprire aspetti della vita che lui ignorava .
Con grande coraggio ad esempio,insieme, hanno preso un cane di 12 anni con un tumore,che morde
e con i denti in fuori,per fortuna è piccolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
Questo fa capire molte cose di mio zio e del suo carattere , una persona che non molla ,con tanto cuore e amore .
Grazie a lui ho conosciuto il mio cane ,perchè un giorno mi ha portato al canile dove aveva adottato il suo TRUDI e io
ho conosciuto MIRTILLA e me la sono portata a casa .
Parlando dei difetti me ne viene solo in mente uno : TIFA SAMPDORIA e su questo avolte discutiamo (la sua squadra è andata in SERIE B ,aldilà di questo, però, è veramente uno zio splendido che mi rende sempre più felice.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
di Filippo Tassara